La storia si ripete: l’ASP di Siracusa ancora una volta sacrifica l’Ospedale Muscatello

La storia si ripete: l’ASP di Siracusa ancora una volta sacrifica l’Ospedale Muscatello

Augusta, 01 Aprile 2020 – In un momento in cui è giusto dare un contributo fattivo ed anche di toni e modi per superare l’emergenza che l’intero Paese sta vivendo, le ultime scelte assunte dall’Asp di Siracusa nei confronti dell’Ospedale E. Muscatello di Augusta appaiono fastidiose, inique ed ingiustificate.

Comincia a farsi forte il sospetto, anche in chi ha grande rispetto dei momenti e delle Istituzioni, che la strategia si stia trasformando e che ancora una volta gli interessi della direzione sanitaria e della politica su altre strutture della provincia stiano portando la sanità augustana a pagare un prezzo altissimo.

Il piano aziendale dell’Asp di Siracusa adottato in data 16/03 u.s. per fronteggiare l’emergenza covid-19 aveva previsto scenari e soluzioni, ed anche in quello peggiore (oltre 200 positivi in provincia) il covid center creato ad Augusta doveva essere ospitato solo dal reparto di Chirurgia.

Oggi si viene a conoscenza che dal prossimo 5 aprile anche il reparto di Medicina con i suoi 18 p.l. verrà chiuso per ospitare malati covid-19, di fatto si trasforma l’intero Muscatello in un Ospedale covid-19, facendolo diventare il più grande covid center della provincia di Siracusa escluso il capoluogo (i posti assegnati a Noto utilizzano reparti senza ricoverati).

Lo stesso reparto di Cardiologia che ad oggi dovrebbe restare funzionante ormai viene evitato dai cittadini proprio per quella paura che scaturisce dalla promiscuità e dalla dubbia presenza di percorsi di garanzia e sicurezza che con queste nuove decisioni saranno sempre più difficili da perseguire.

Incomprensibile, vessatoria e discriminatoria appare la scelta effettuata dai vertici dell’Asp di Siracusa, l’Ospedale di Augusta è privo di tutti i supporti necessari per curare i malati di covid-19 come la terapia intensiva e gli spazi necessari, misterioso come altri ospedali della provincia come quelli di Avola e Lentini seppur completi di tutte le necessarie caratteristiche per tutelare la salute dei malati covid-19 siano rimasti esclusi da ogni ragionamento.

La stessa decisione della separazione dei malati tra critici e non critici vacilla, in quanto tempo un malato diventa non critico? Perché spendere tempo (fondamentale per salvare vite umane), risorse economiche e personale per trasportare i malati da una struttura ad un’altra?

Ancora una volta, probabilmente, l’assenza di una forte e presente rappresentanza politica e delle Istituzioni ha concesso di gestire un’emergenza a scapito di chi “non ha Santi in Paradiso”.

Quando tutto questo finirà, qualcuno che ricopre importanti ruoli Istituzionali e che poteva e doveva evitare tutto, dovrà dar conto alla Città di silenzi e fatti, oggi continueremo con rispetto a combattere questa maledetta guerra contro il virus.

Di fatto prendiamo atto, che oggi la chiusura della UOC porta alla chiusura dell’Ospedale Muscatello, e purtroppo non abbiamo neanche la possibilità di credere a chi, la Direzione Sanitaria, si affretta a parlare di atti temporanei, la credibilità è stata smarrita.

Stamane per tutti questi motivi ed altri esplicitati nell’esposto ho mandato tutto alla Procura di Siracusa, al Presidente della Regione, All’Ass. Regionale alla Sanità e tutti gli organi interessati perché si faccia chiarezza su questa scelta e su tutta la situazione sanitaria, l’esperienza dei paesi del nord ci dovrebbe far capire che gli ospedali monoblocco favoriscono la diffusione del virus, quelli con più padiglioni riescono a creare dei filtri e delle maggiori protezioni a me sembra che qualcuno stia mettendo in pericolo la sicurezza di medici, infermieri, malati e cittadini.

 

Allegati:
Esposto emergenza covid-19

Allegato 1